BMW iX5 Hydrogen, il SUV tedesco che sfida il deserto

Matteo Vana
  • Giornalista Professionista
02/10/2023

La flotta ad idrogeno del gruppo tedesco ha completato la fase di test nel deserto dimostrando di poter circolare anche in condizioni estreme.

BMW iX5 Hydrogen
BMW iX5 Hydrogen – Foto credits BMW press

Le auto elettriche rappresentano certamente il futuro dell’industria automobilistica mondiale, ma accanto a loro le case stanno sviluppando anche altre forme di propulsione che potrebbero diventare, nei prossimi anni, un’alternativa concreta. Tra queste le più avanti nello sviluppo sono certamente le auto a idrogeno: una tecnologia ormai in auge da qualche anno – con Toyota che fu la prima a sviluppare un’auto completamente a idrogeno, Mirai – e che nell’ultimo periodo ha fatto passi in avanti importanti.

Merito, anche, di alcuni test che le case automobilistiche hanno fatto- e faranno ancora – per testare questo tipo di motori nelle condizioni più estreme. L’ultimo in ordine di tempo riguarda BMW che ha deciso di testare la sua BMW iX5 Hydrogen nel caldo del deserto degli Emirati Arabi.

BMW iX5 Hydrogen alla prova del deserto arabo

La nuova auto a idrogeno, lanciata dal produttore tedesco a febbraio di quest’anno, è stata quindi messa alla prova in condizioni estreme. I veicoli della flotta pilota hanno, infatti, completato per la prima volta un intenso ciclo di test negli Emirati Arabi Uniti, affrontando temperature di 45°C tra sabbia, polvere e fluttuazioni significative dell’umidità per un totale di 401 CV. Tutti elementi che avrebbero potuto danneggiare o creare malfunzionamenti all’impianto: vedere la resistenza dei veicoli alle condizioni estreme era l’obiettivo del test con i veicoli che hanno risposto alla grande.

BMW iX5 Hydrogen
BMW iX5 Hydrogen – Foto credits BMW press

La BMW iX5 Hydrogen, infatti, è dotata di un sistema di celle a combustibile che genera una potenza di 125 kW/170 CV e di un’unità di propulsione altamente integrata che utilizza la tecnologia BMW eDrive di quinta generazione nella quale sia il motore elettrico sia la trasmissione e l’elettronica di potenza sono raggruppati insieme in un alloggiamento compatto. In questo caso l’idrogeno necessario per alimentare la cella a combustibile viene immagazzinato in una coppia di serbatoi da 700 bar realizzati in plastica rinforzata con fibra di carbonio che riescono a contenere circa sei chilogrammi di idrogeno garantendo un’autonomia di 504 km.

I piani BMW sull’idrogeno

I veicoli della flotta pilota sono attualmente in azione in Europa, Giappone, Corea, Cina, Stati Uniti e Medio Oriente. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori sul possibile utilizzo quotidiano dei veicoli alimentati a idrogeno e acquisire conoscenze per lo sviluppo di un modello prodotto in serie. Inoltre le sinergie tra diversi settori di applicazione offrono inoltre importanti possibilità per sviluppare una forte rete di fornitori nella tecnologia dell’idrogeno e ridurre i costi.

La BMW iX5 Hydrogen, ad esempio, combina capacità di lunga percorrenza e brevi soste per il rifornimento con una guida locale priva di emissioni tanto che la tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno, secondo BMW,  ha il potenziale per fungere da ulteriore pilastro nel futuro portafoglio di sistemi di propulsione del gruppo rappresentando una valida alternativa.

Nell’ambito della sua continua evoluzione, il gruppo BMW sta applicando un approccio “tecnologicamente aperto” in fatto di sistemi di propulsione. L’azienda, infatti, si sta quindi adattando alle diverse esigenze dei clienti, agli standard infrastrutturali e al panorama politico e normativo nelle varie regioni del mondo. Una flessibilità che permette al gruppo tedesco di essere nella posizione di rispondere con prontezza ad eventuali esigenze del mercato e soprattutto alla mutevolezza di un settore come quello automobilistico in rapida evoluzione.