Carburanti, il TAR annulla l’obbligo di esporre i prezzi medi per i distributori

Matteo Vana
  • Giornalista Professionista
24/11/2023

Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha deciso di accogliere il ricorso annullando il decreto che impone ai distributori di esporre il prezzo medio dei carburanti.

Carburanti, il TAR annulla l’obbligo di esporre i prezzi medi per i distributori
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Niente più cartello dei prezzi medi per i distributori di benzina, gasolio e GPL. La retromarcia arriva dal TAR del Lazio che ha deciso di accogliere il ricorso presentato dai sindacati Fegica e Figisc che chiedevano di annullare il decreto del Mimit sulle “modalità dell’obbligo di comunicazione dei prezzi praticati dagli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione”.

Il provvedimento era stato varato dal Governo per combattere i continui rialzi del carburante e per garantire la trasparenza sul prezzo della benzina. Una decisione che era arrivata dopo i continui rialzi subito prima dell’estate e che puntava a smascherare gli impianti che cercavano di guadagnare in maniera impropria dalla vendita del carburante.

Retromarcia dal TAR, niente più cartelli

Con il provvedimento, quindi, la situazione è destinata a cambiare rapidamente. Il TAR, infatti, ha dichiarato il provvedimento illegittimo per motivi formali e non sostanziali. Secondo i giudici, quindi, il decreto ha tutti i contenuti di una fonte normativa, ma esiste una

violazione delle norme procedimentali per la sua adozione, perché, nel caso di specie, sono mancati sia la preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri, sia il parere preventivo del Consiglio di Stato.

Carburanti, il TAR annulla l’obbligo di esporre i prezzi medi per i distributori
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Ci sarebbe quindi un “vizio di forma” nell’applicazione del provvedimento, che per il momento è dunque sospeso. Il Mimit, però, ha già annunciato battaglia proponendo immediato appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza del Tar del Lazio. La decisione, infatti, si limita ad affrontare questioni procedurali e non pone in dubbio la sussistenza dell’obbligo previsto dalla legge in ordine all’esposizione del cartello che, seppur sospeso momentaneamente, non risulta incostituzionale fino a parere contrario.

La norma stabilita dal Governo sull’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti ha, nel corso di questi mesi, ampiamente dimostrato la sua efficacia, nonostante le turbolenze geopolitiche. Negli ultimi mesi, infatti, i continui rialzi non si sono più verificati e anzi si è assistito a una continua e progressiva discesa dei prezzi che si protrae da oltre un mese, che oggi si attestano a 1.827/litro euro per il gasolio e a 1.838/litro euro per la benzina. Ma c’è di più perché negli ultimi mesi, in Italia, il prezzo industriale di benzina e gasolio è stato inferiore a quello degli altri grandi Paesi europei e il margine lordo di distribuzione non ha subito i picchi visti nello scorso anno, a piena tutela quindi dei diritti dei consumatori e degli stessi operatori del servizio.

In principio l’istituzione dell’obbligo di esporre il cartello con i prezzi medi è stato imposto proprio per questo. Il provvedimento, infatti, aveva imposto ai gestori di esporre i prezzi medi regionali (in città e fuori) e nazionali (in autostrada) di benzina e diesel all’interno delle stazioni di rifornimento. L’obiettivo dichiarato era quello di combattere la speculazione e garantire più trasparenza lungo la filiera dei carburanti proprio per evitare rialzi ingiustificati che andavano a gravare sulle tasche dei consumatori finali, ossia gli automobilisti.