Guida all’acquisto di un’auto con sistema di rilevamento della stanchezza del conducente

Tra gli apparecchi elettronici e gli ausili alla guida, il rilevatore di stanchezza rappresenta un sistema apparentemente semplice, ma ricco di tecnologia avanzata. Questo dispositivo non è progettato esclusivamente per i conducenti che viaggiano di notte, ma per tutti coloro che sono soliti guidare per molte ore o, semplicemente per chi vuole una maggiore sicurezza in auto.


Sistema di stanchezza
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Tra i numerosi dispositivi elettronici presenti nelle moderne vetture, il rilevatore di stanchezza si distingue per la sua semplicità e efficacia, grazie alla tecnologia incorporata. In pratica, emette un segnale acustico e visualizza un pittogramma o un messaggio sul cruscotto per invitare il conducente a fare una pausa dopo un certo periodo di guida. È importante sottolineare che si tratta solo di un suggerimento e l’auto non interferisce con le decisioni dell’autista nel caso in cui si continui a guidare, poiché la scelta finale rimane sempre a discrezione dell’essere umano.

Esistono almeno due tipi di dispositivi: uno con un funzionamento più semplice e uno che richiede una maggiore complessità e tecnologia.

Le diverse tipologie del sistema di rilevamento della stanchezza

Il rilevatore di stanchezza è un dispositivo cruciale per la sicurezza stradale, progettato per monitorare l’attenzione e la condizione dei conducenti. Questo ausilio alla guida offre suggerimenti e avvisi per prevenire l’affaticamento, contribuendo così a prevenire incidenti e migliorare la sicurezza sulle strade.

Vediamo insieme le differenze principali delle due tipologie di sistema di rilevamento della stanchezza.

Rilevatore di stanchezza a tempo

Il primo tipo di rilevatore di stanchezza si basa sul tempo di guida, registrato dal computer di bordo dall’avvio del motore fino allo spegnimento. Questo sistema emette segnali acustici e visivi ogni 90-120 minuti, suggerendo una pausa al conducente. Non misura direttamente la stanchezza ma fa supposizioni basate sul tempo di guida. Se si spegne il motore, il timer si azzererà e ricomincerà dalla ripartenza, con un costo di alcune decine di euro.

Rilevatore di stanchezza reale

Il secondo tipo di rilevatore di stanchezza è complesso, costoso e tecnologicamente avanzato. Spesso è incluso in un pacchetto con il rilevatore di cambio di corsia improvviso. Utilizza sensori per monitorare costantemente il volto del conducente, rilevando segnali come battito delle palpebre, smorfie facciali e cambi di direzione senza l’uso delle frecce. Questi sintomi indicano la stanchezza del conducente, e il sistema valuta il grado di affaticamento, suggerendo pause in modo dinamico, anche prima delle due ore canoniche, basandosi su rilevazioni costanti.

Ogni quanto è importante fermarsi

Rilevatore di stanchezza
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Una domanda frequente riguarda il limite di tempo di guida. Mentre per camion e autobus esistono regole rigide sulle ore di guida consecutive, non ci sono indicazioni specifiche per le autovetture.

Tuttavia, il buonsenso suggerisce una pausa ogni 2 ore di guida, non solo per ripristinare l’attenzione ma anche per evitare tensioni muscolari alle gambe e alla schiena. La necessità di pause può variare in base alle condizioni stradali e meteo.

Ad esempio, una strada impegnativa, con cattive condizioni meteorologiche o con parecchio traffico può causare maggiore stress, rendendo le pause più importanti. Il rilevatore di stanchezza è un alleato per la sicurezza su qualsiasi tipo di strada e a qualsiasi ora, grazie alla sua capacità di monitorare costantemente il conducente.