Il traffico ci rende più stupidi: sarà vero?
Oltre al fastidio dato dall’impazienza e dalla voglia di tornare presto a casa il traffico si rende pericolo anche perché cambia alcuni paramenti nel nostro cervello. Uno studio ha fatto luce attraverso specifiche ricerche.

Rimanere imbottigliati è il peggiore incubo per ogni automobilista. Oggi però arrivano risultati che in un certo senso sconvolgono. Il traffico ci rende più stupidi. Non è solo una sensazione di fastidio e disagio, adesso c’è la conferma che lo stare fermi in coda anche per molto tempo può avere ripercussioni nel nostro cervello.
Chi non h amai provato l’orrenda sensazione di rimanere incastrati tra altre decine e/o centinaia di automobili, magari sotto al sole o quando si ha fretta di raggiungere una certa destinazione?
Lo studio condotto a riguardo viene da oltreoceano, precisamente dal Canada. Alcuni ricercatori nordamericani, infatti, hanno dimostrato e reso pubblico come l’esposizione acuta all’inquinamento da traffico abbia la possibilità di compromettere determinate funzioni celebrali.
Insomma, si dimostra che c’è un legame importante tra la qualità dell’aria e quelle che sono le facoltà cognitive.
Ovviamente lo studio si pone un obiettivo preciso che è quello di valutare l’impatto dell’inquinamento da traffico su diverse regionali celebrali corticali. Queste ultime, interconnesse, hanno un ruolo molto importante nella cognizione, nella memoria e nelle emozioni.
Ma come è stato realizzato lo studio? Cosa è stato fatto? I ricercatori canadesi hanno indagato sugli effetti di questo tipo di inquinamento sull’attività celebrale dell’uomo. Nello specifico l’esposizione ai gas di scarico del diesel.
Uno studio sul traffico, risultati incredibili

È stato condotto questo studio su un campione di 25 persone garante l’importante aspetto della sicurezza. Infatti queste persone sono state sottoposte ad una esposizione controllata di gas di scarico, misurando la loro attività cerebrale prima e dopo questa esposizione. I risultati? Sorprendenti e preoccupanti.
Questa esposizione ai gas di scarico ha evidenziato ad una riduzione importante dell’attività celebrale nel campione sottoposto. Nello specifico si è registrato un calo della connettività funzionale tra le diverse regioni celebrali. Questo è un aspetto per il corretto funzionamento del cervello.
Si tratta di alterazioni dell’attività celebrale che sono state correlate a problemi di salute mentale. Su tutti la depressione e un declino delle capacità cognitive. Questo fattore desta non poche preoccupazioni in tema di inquinamento atmosferico e su cosa possa significare sulle capacità e sul pensiero di lavoro della gente.
Come abbiamo accennato le persone prese a campione sono soltanto 25, un numero troppo basso per poter essere considerato significativo. Tuttavia, sono ottimi alcuni consigli come quello di avere sempre il filtro dell’aria dell’auto in ottime condizioni. In più grazie ai moderni apparecchi come il GPS si potrà evitare il traffico, sia quando andiamo in auto che quando decidiamo di andare in bicicletta.
Curioso, infine, il dato riguardante le città con il peggiore traffico in tutto il mondo. Tra le tante, anche facilmente immaginabili, c’è anche una città italiana. No, non pensate a Roma o Milano. La città in questione sorprendentemente è Palermo, settima in questa speciale classifica, che vede la compagnia di altre grandi metropoli come New York, Toronto, Londra e Parigi e Bogotà.