Incentivi auto: cosa manca all’Italia secondo l’UE
Incentivi si? Incentivi no? Entra nel dialogo anche l’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere.
Negli ultimi giorni infatti si era assistito ad uno scontro verbale tra il Governo Berlusconi e Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat.
Loris Casadei, presidente dell’UNRAE, ha quindi scritto una lettera al Presidente del Consiglio, ai ministri dello Sviluppo Economico e dell’Economia dove si lamenta una mancata consultazione delle case automobilistiche.
L’UNRAE ha preso atto dell’intenzione del Governo di non voler più stanziare incentivi statali per l’acquisto di auto ecologiche, ed ha ribadito quanto già detto da Fiat,
ovvero che le perdite in questo caso saranno stimate sulle 350mila unità, che andranno a ripercuotersi direttamente sui lavoratori, causando una perdita di circa 10mila posti solo per le case automobilistiche estere.
La mancanza degli incentivi inficerà anche ovviamente le casse delle varie Volkswagen e Ford, con una perdita di 4,6 miliardi di euro (che significa meno 800 milioni di Iva per lo stato italiano).
Casadei dichiara che il parco macchine italiano ha ancora bisogno di un forte rinnovamento, così da abbattere i consumi di anidride carbonica in modo da allineare l’Italia alle normative europee che fissano la quota di emissione massimale a 130g/km entro il 2012. Un risultato che in caso di mancati incentivi statali sarà molto difficile da raggiungere.