La Sardegna occidentale in 5 giorni: da Oristano ad Alghero tra spiagge selvagge e città storiche
Le tradizioni della Sardegna occidentale in uno splendido itinerario in auto di 5 giorni con spostamenti comodi da Oristano ad Alghero. Dall’entroterra delle città storiche ricche ai reperti archeologici fino alle spiagge selvagge di mare cristallino e borghi tipici dove regna forte la cultura sarda in tutte le sue splendide particolarità.

La Sardegna è una terra meravigliosa che fa parte del patrimonio artistico e culturale inestimabile dell’Italia. Vanta territori eterogenei e molto diversi tra loro: la parte nord orientale è la più conosciuta e turistica con mare cristallino, grandi divertimenti e lusso sfrenato. La parte sud è ricca di storia, leggende e spiagge incontaminate, con numerose città da scoprire. La zona nord occidentale e il suo entroterra sono sicuramente meno conosciute ma regalano grande suggestione e scorci stupendi tra natura incontaminata, spiagge selvagge e borghi dove regnano le tradizioni. Per questa ragione abbiamo scelto un itinerario di viaggio in auto alla scoperta della Sardegna occidentale, perfetto in ogni periodo dell’anno.
- Le tradizioni della Sardegna occidentale, l’itinerario e cosa visitare
- Primo giorno: Oristano e Tharros
- Secondo giorno: Bosa e Macomer
- Terzo giorno: Sassari e Castelsardo
- Quarto giorno: Stintino e Porto Torres
- Quinto giorno: Alghero e Palmavera
- Itinerario di viaggio alla scoperta della Sardegna occidentale: immagini e foto
Le tradizioni della Sardegna occidentale, l’itinerario e cosa visitare
La Sardegna occidentale è un territorio meno conosciuto dell’isola ma particolarmente amato da visitatori e dai cittadini sardi. Vanta una storia e una cultura senza eguali, mixando alla perfezione luoghi da visitare, borghi ricchi di tradizione, spiagge incontaminate e panorami mozzafiato. La Costa Verde, nella parte centrale, regala ben 50 chilometri di mare cristallino con alte coste rocciose, dove si possono godere di splendidi tramonti e avvistare i fenicotteri. Flora e fauna si incontrano continuamente, senza dimenticare luoghi molto noti ai turisti e mete di viaggio anche in estate. Il nostro itinerario è comodo, adatto a tutti e dura 5 giorni, per godere di tutte le bellezze della Sardegna con relax e tranquillità.

Primo giorno: Oristano e Tharros
Il nostro viaggio alla scoperta della Sardegna occidentale inizia da Oristano, uno dei centri più importanti dell’isola. La città è contornata dalle mura medioevali che introducono il visitatore in un luogo senza tempo, ricco di arte e cultura. Nella piazza principale svetta la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita su un antico edificio di epoca bizantina. Al centro di Piazza Roma vi è la Torre di San Cristofaro, alta 19 metri e suddivisa in tre piani, altro simbolo della città. Il museo più importante è l’Antiquarium Arborense, con numerose testimonianze della civiltà nuragica e dell’epoca preistorica.
Percorrendo per 19 chilometri la Strada Provinciale 94 è possibile giungere in 20 minuti alle splendide rovine di Tharros, ricche di reperti archeologici delle famose nuraghe. E’ divisa in numerose zone da visitare che comprendono templi, necropoli, il porto fenicio e il tofet di Murru Mannu. Sono presenti numerose nuraghe e villaggi nuragici insieme a più complessi di antiche terme che videro la luce nell’età moderna soltanto nel 1956 con gli scavi archeologici dell’archeologo Gennaro Pesce.

Secondo giorno: Bosa e Macomer
Dall’Area Archeologica di Tharros e da Oristano, in 70 chilometri sulla Strada Statale 292 si giunge nella tradizionale Bosa, immancabile in un itinerario di viaggio della Sardegna occidentale. E’ uno dei borghi più tipici della Sardegna con i suoi tetti colorati e l’origine medioevale. Ponte Vecchio sul fiume Temo è il perfetto punto di partenza per una passeggiata nel centro storico, visitando la Cattedrale, la Chiesa dell’Immacolata e Palazzo Delitala. Sulla sponda sinistra del corso d’acqua vi sono le antiche concerie, tra le migliori al mondo per più di 100 anni. Proseguendo la passeggiata si costeggia lo splendido Castello dei Malaspina che vanta numerose leggende. Per una sosta di relax è possibile spingersi fino alla vicinissima spiaggia di Cane Malu, vere piscine naturali dove è possibile fare un bagno indimenticabile se il clima lo permette.
Percorrendo ancora la Strada Statale 129 bis per 30 chilometri, è possibile raggiungere la vicina Macomer, altra cittadina tradizionale della Sardegna occidentale con numerosi siti archeologici. D’inverno le sue case arroccate a 600 metri d’altezza sono ancor più particolari innevate, così come i ruderi dell’antico Castello omonimo che costeggia la cittadina con appena 11.000 abitanti. Da visitare il Museo Le Arti Antiche e le nuraghe di Santa Barbara, perfettamente conservate nel tempo.

Terzo giorno: Sassari e Castelsardo
Prima di proseguire l’itinerario di viaggio, è giusto fare una piccola sosta per controllare la pressione degli pneumatici. Una volta che si è constatato che sia tutto ok, si continua sulla Strada Statale 131 per 70 chilometri alla volta di Sassari, altro centro cittadino dove c’è molto da vedere, con un patrimonio artistico e culturale davvero invidiabile. Si inizia dallo splendido Duomo che svetta al centro della Piazza insieme al vicino Palazzo Ducale, passando per le chiese in stile barocco di Sant’Antonio Abate e Madonna del Rosario. La Fontana di Rossello è il vero simbolo, insieme all’area verde del Parco di Monserrato. Nel periodo di ferragosto è molto nota la Festha Manna, una celebrazione tipica con dei ceri portati a spalla per le strade cittadine.
Proseguendo sulla Strada Statale 200 in soli 32 chilometri è possibile raggiungere un altro borgo tipico, quello di Castelsardo. E’ molto particolare, arroccato con mura di cinta e panoramico ed è inserito nella rete dei luoghi tipici più belli del mondo e tra i borghi più belli d’Italia. Da visitare la bellissima cattedrale di Sant’Antonio Abate con la sua alta torre e la zona storica con le nuraghe Paddaju e la roccia dell’Elefante che si erge prima di entrare nel borgo e che risulta simile all’animale.

Quarto giorno: Stintino e Porto Torres
Percorrendo 63 chilometri della Strada Provinciale 81 si giunge a Stintino, uno dei luoghi di mare e turistici più iconici della Sardegna per la sua incredibile bellezza. Imperdibili le spiagge incontaminate della Pelosa e della Pelosetta, contingentate negli ultimi anni dopo la pandemia e considerate Riserva Naturale. Vige infatti un regolamento molto rigido sull’accesso: è possibile prenotare online una postazione e bisogna portare con sè una stuoia per non alterare il patrimonio naturale presente ed è vietato fumare. E’ possibile sostare anche su uno dei lidi attrezzati e noleggiare gommoni, canoe e barche per dei bellissimi tour della zona. Iconica è la torre della Pelosa che risale al 1578, eretta su un piccolo isolotto raggiungibile a nuoto.
Proseguendo ad est sulla Strada Provinciale 34 si raggiunge in 31 chilometri la tradizione cittadina di Porto Torres, con influenze romane e medioevali, immersa nel verde del Parco dell’Asinara. Il centro è visitabile a piedi approfittando dei tanti ristoranti per una sosta con cibo tipico del luogo. Nel porto internazionale si può ammirare la bellissima Torre Aragonese del 1325 eretta sia come difesa che come faro insieme alla Torre di Abbacurrente e la poco lontana spiaggia incontaminata di Balai.

Quinto giorno: Alghero e Palmavera
Tagliando internamente la Sardegna verso sud percorrendo 38 chilometri della Strada Provinciale 42 si giunge in un altro importante centro della parte occidentale dell’isola, Alghero. E’ nota come la “Barceloneta sarda” per la sua storia, l’arte e le tantissime chiese da visitare. Il tour inizia con le mura di cinta della città, insieme alla bellissima Cattedrale, la torre del campanile e la Piazza Civica dove intraprendere una sosta di relax. Il lungomare è davvero piacevole in ogni stagione per una passeggiata con la brezza marina e il bellissimo panorama e se si vuole godere di un pit stop in più, è possibile visitare le splendide grotte di Nettuno nella vicina Capo Caccia.
In 13 chilometri sulla Strada Statale 291 verso la SS127 bis si raggiunge il complesso nuragico di Palmavera, ultima tappa imperdibile del nostro itinerario. Non vi sono solo i resti di nuraghe ma anche di un villaggio con circa 50 capanne risalenti al XV secolo. Tra i reperti più noti il silos ritrovato nel cortile esterno, la porta con la scala che porta verso il cortile interno, la capanna delle riunioni, il sedile del capo e l’altare centrale per un tuffo nella storia della Sardegna.
Itinerario di viaggio alla scoperta della Sardegna occidentale: immagini e foto