Lo Hyundai Shell World Rally Team si prepara al Rally di Svezia
Lo Hyundai Shell World Rally Team è pronto a continuare la sua avventura nel Mondiale Rally FIA con la tappa in Svezia, in partenza il 5 febbraio, che si sviluppa in 24 prove speciali distribuite su 3 giorni, per un totale di 323,54 km.
Alla seconda prova ufficiale nel rally, il team di Alzenau è determinato a completare tutti i 12 tracciati (tutte le prove speciali saranno infatti ripetute due volte) con entrambe le vetture, pur considerando le difficili condizioni di neve che i piloti si troveranno ad affrontare. L’obiettivo primario resta quello di giungere al termine della gara con entrambe le vetture, così da accumulare miglia e ulteriore esperienza – utili a sviluppare sempre meglio le potenzialità delle Hyundai i20 WRC. Il team schierato in Svezia avrà dei piccoli cambiamenti, con Thierry Neuville (Hyundai i20 WRC #7, co-pilota Nicolas Gilsoul) affiancato dall’asso finlandese – e collaudatore Hyundai nel 2013 – Juho Hanninen, che sarà al volante della Hyundai i20 WRC #8, affiancato dal connazionale Tomi Tuominen come co-pilota. Il team ha iniziato a prepararsi per il Rally di Svezia all’inizio di dicembre con cinque giorni di test a Rovaniemi, in Finlandia, vicino al Circolo Polare Artico, dove sia Neuville che Hanninen hanno avuto un primo approccio di guida su neve con la Hyundai i20 WRC. Il test è stato utilizzato per identificare il migliore allestimento per il rally. Entrambi i piloti avranno a disposizione un altro giorno di test prima del rally di settimana prossima.
“Il Rally di Svezia rappresenta un’opportunità di ulteriore sviluppo della Hyundai i20 WRC”, ha commentato il Team Principal dello Hyundai Shell World Rally Team Michel Nandan. “In Svezia ci troveremo ad affrontare diverse sfide: dobbiamo assicurarci che l’auto sia al 100% anche in condizioni di temperature estremamente basse, con un allestimento in grado di offrire la massima trazione e stabilità possibili. Vista la presenza di banchi di neve al lato delle strade è probabile che i motori vengano a contatto con la neve, in caso collisioni anche minime. Dal Rally di Montecarlo abbiamo appreso insegnamenti importanti”.