Ricarica auto elettriche: tutte le tariffe degli operatori presenti in Italia
Quello delle auto elettriche è un segmento di mercato in grande crescita: a frenare la crescita, però, ci sono ancora problemi strutturali come la mancanza delle colonnine di ricarica. Ecco tutti i costi per ricaricare l’auto elettrica e i prezzi delle principali compagnie.

Le auto elettriche sono ormai una realtà; il loro sviluppo, però, è per forza di cose condizionato dalla presenza delle colonnine di ricarica, fondamentali per ricaricare i veicoli per chi non possiede un garage privato, ancora però poco sviluppate, almeno in Italia. Un’accelerata decisiva potrebbero darla le case automobilistiche, stringendo accordi come quello chiuso da Ford e Tesla, ma non può bastare da solo a permettere che le infrastrutture diventino adeguate.
Una soluzione la sta cercando proprio Tesla, leader delle auto elettriche e brand che può vantare l’auto più venduta al mondo in questo primo trimestre 2023; il colosso americano, infatti, aveva diminuito i costi della ricarica presso le sue stazioni Supercharger in alcuni Paesi europei, in seguito alla normalizzazione dei prezzi dell’energia. In Italia ancora mancava l’adeguamento, ma nelle scorse ore qualcosa si è mosso.
La mossa di Tesla per le colonnine di ricarica

La casa americana, infatti, ha deciso di tagliare i costi anche nel Belpaese; in linea generale si è scesi verso 0,50 euro al kWh, anche se sono pochi i Supercharger che raggiungono questa soglia, e anche quelli che la raggiungono lo fanno da mezzanotte alle 16, passando a 0,56 dalle 16 alle 20, per poi tornare al prezzo più basso a fine giornata. Altri, invece, prendendo in esame le stesse fasce orarie, costano rispettivamente 0,52 euro al kWh e 0,58 mentre al Sud si arriva anche agli 0,60 euro al kWh.
Prezzi rivisti, quindi, che consentono ora agli automobilisti possessori di Tesla di caricare la propria vettura presso un Supercharger Tesla a circa la metà rispetto alle colonnine ultrafast della concorrenza, che però hanno sempre una carta molto importante a loro vantaggio: gli abbonamenti mensili. Con queste formule, infatti, i prezzi calano verso 0,30 – 0,35 euro al kWh, rendendo comunque questo metodo di ricarica ancora il più conveniente, nel caso si possa sfruttare tutto il monte di kWh compreso nella cifra mensile.
Attenzione però per chi non è proprietario di una Tesla, e volesse utilizzare i Supercharger di Elon Musk aperti a tutti: per avere i prezzi più bassi, come se si fosse proprietari Tesla, è necessario pagare una quota fissa mensile di 12,99 euro.
I prezzi degli operatori
I Supercharger Tesla, però, sono riservati ai possessori di auto del marchio americano. E tutti gli altri automobilisti che guidano un’auto elettrica non prodotta dal colosso di Elon Musk? Nessun problema perché esistono, ovviamente, altri operatori che operano sul mercato e che offrono, proprio come Tesla, la possibilità di ricaricare presso le colonnine elettriche. Ecco i principali.
Enel X Way
Tra le aziende leader nel settore pubblico per quanto riguarda le colonnine di ricarica, uno dei player principali è Enel X Way. La società del gruppo Enel che si occupa di mobilità elettrica, non solo in Italia, può vantare tra punti di ricarica installati direttamente e condivisi con altre imprese, 290.000 punti di ricarica in 16 Paesi europei. Enel X Way ha da poco aggiornato i prezzi degli abbonamenti per la ricarica delle auto elettriche, presentando anche sconti interessanti. Si parte con il piano City, che per 39 euro al mese, offre 80 kWh a un prezzo di 0,49 euro/kWh. La seconda proposta si chiama Travel e dà accesso a 160 kWh al mese di ricarica al costo di 69 euro, con un prezzo unitario di 0,43 euro al kWh.
L’ultima offerta prevista è Travel Plus, che fornisce 320 kWh al mese, l’equivalente di 1.600 km, al costo mensile di 99 euro e abbassa il costo di un kWh a 0,31 euro. Inoltre è compresa in omaggio la tessera Enel X Way, che vale 16 euro. Questa promozione è fatta su misura per dare un premio a chi percorre tanti chilometri con un’auto elettrica.
Le tariffe intere sono di 49 euro al mese per il piano City, 79 euro per Travel e 129 euro per Travel Plus.
I costi, ovviamente, aumentano se non si aderisce a nessuna promozione e se si sceglie di pagare al consumo. In questo caso, infatti, attaccandosi a una colonnina a corrente alternata (fino a 22 kW), il prezzo è di 0,69 euro a kWh. Chi ricarica attraverso una colonnina a corrente continua (DC) fino a 100 kW dovrà pagare 0,89 euro/kWh mentre per chi usufruisce di una HPC da oltre 150 kW il prezzo sale a 0,99 euro/kWh. L’offerta di Enel X Way si completa con i piani OpenCharge, che assicurano due pieni alle colonnine pubbliche e ricariche illimitate a casa.
Queste le tre formule proposte da Enel X Way:
- OpenCharge 20 (per vetture elettriche con batteria fino a 20 kWh) al costo di 50 euro al mese
- OpenCharge 50 (per auto elettriche con batteria da 21-50 kWh) a 80 euro al mese
- OpenCharge 75 (per auto elettriche con batteria da 51-75 kWh) che costa 120 euro al mese.
Plenitude Be Charge
Tra i player che operano sul mercato delle auto elettriche attraverso la fornitura di colonnine elettriche c’è anche Plenitude Be Charge che può contare su 15.787 punti di ricarica installati sul territorio italiano – compresi quelli ancora non attivi – ai quali si aggiungeranno altri 11.709 che sono in costruzione. Plenitude Be Charge, inoltre, non offre solo le classiche tariffe a consumo ma pure abbonamenti e pacchetti prepagati.
Per chi sceglie di optare per una classica tariffa a consumo i costi variano in base alla potenza erogata dalla colonnina. Nel caso della Quick fino a 22 kW il costo è pari a 0,60 euro a kWh mentre salendo di potenza c’è la Fast che offre fino a 99 kW a 0,85 euro a kWh. Ancora più potente, poi, Fast+ che permettere di ricaricare fino a 149 kW a 0,90 euro a kWh e infine Ultrafast a partire da 150 kW a 0,95 euro a kWh. La soluzione più conveniente, però, è quella dell’abbonamento che permette di disporre di un certo quantitativo di kWh al mese ad un prezzo agevolato. In questo caso la esistono diverse opzioni:
- Be Light 50: 50 kWh a 20 euro al mese (0,40 euro a kWh)
- Be Regular 100: 100 kWh a 38 euro al mese (0,38 euro a kWh)
- Be Large 250: 250 kWh a 90 euro al mese (0,36 euro a kWh)
- Be Electric 500: 500 kWh a 175 euro al mese (0,35 euro a kWh)
Plenitude Be Charge, però, ha studiato anche un’altra soluzione, ossia quella di offrire dei pacchetti prepagati che devono essere utilizzati entro 6 mesi dall’acquisto. In questo caso sono tre con il primo, chiamato Be Card 50, che offre 53 euro di credito prepagato al prezzo di 50 euro, mentre il secondo, denominato Be Card 100, permette di usufruire di 110 euro di credito prepagato a 100 euro. L’ultima, invece, è Be Card 150 con 170 euro di credito prepagato a 150 euro.
A2A
Tra i provider che offrono diversi opzioni per le colonnine di ricarica c’è anche A2A, società italiana che offre opzioni sia a consumo che abbonamenti e che si è prefissata di raggiungere l’obiettivo dei 24.000 punti di ricarica entro la fine di questo decennio.
Anche in questo caso, ovviamente, l’abbonamento è l’opzione che garantisce i maggiori risparmi; il canone mensile di A2A va da 30 a 280 kWh pagando una cifra fissa che varia da 16 a 90 euro al mese, a seconda del pacchetto scelto, facendo scendere i costi della ricarica fino a 0,32 euro/kWh. Il gestore italiano offre quattro diverse formule:
- E-Moving Small, che costa 16 euro al mese e garantisce 30 kWh a un costo di 0,53 euro/kW
- E-Moving Medium per 29 euro al mese assicura 80 kWh a 0,36 euro/kW
- E-Moving Large, con 60 euro al mese fornisce 180 kWh a 0,33 euro/kW
- E-Moving Extra, che assicura 280 kWh al mese per 90 euro, con il prezzo che scende a 0,32 euro/kW.
Per chi non vuole sottoscrivere un abbonamento, ma preferisce pagare al consumo, la tariffa che cambia in base alla potenza delle colonnine e, in qualche caso, anche al tipo di presa. Il costo minimo è di 0,56 euro/kWh, mentre il più elevato raggiunge 0,95 euro/kWh.
Quanto costa ricaricare l’auto a casa

Per ricaricare l’auto, però, non esistono solo le reti pubbliche ma è possibile fare il pieno di energia elettrica anche da casa. Per farlo, però, è necessaria l’installazione della Wallbox, uno speciale apparecchio che ricorda la colonnina di ricarica pubblica, ma ovviamente di dimensioni più piccole e che può arrivare alla potenza massima di 7,4 kW in monofase e a 22 kW in trifase. Per ricaricare un’auto è necessario che il contatore di casa abbia una potenza minima di 3 kW; questo è importante perché se si installa una Wallbox da 7,4 kW, sempre fino a 3 kW arriverà, quindi sarebbe uno spreco. Una volta fatta questa specifica molto importante è bene ricordare che l’installazione della Wallbox può avvenire sia in un’area di utilizzo comune, come può essere il parcheggio di una struttura condominiale, sia in un’abitazione privata, come in una villetta.
Per installare la Wallbox in un condominio è necessario presentare il progetto all’amministratore di condominio, che convocherà l’assemblea per valutare la compartecipazione delle spese e quindi l’utilizzo in comune della colonnina. Generalmente, la ricarica tramite le Wallbox condominiali avviene tramite carta Rfid, in modo tale che ciascun condomino pagherà l’energia effettivamente consumata. Nell’eventualità in cui l’assemblea rifiutasse, si può comunque procedere con l’installazione della colonnina (previa autorizzazione), ma pagandola di tasca propria, ovviamente con l’utilizzo che sarà solo a carico dell’effettivo proprietario, ovvero di chi ha partecipato alle spese.
Il costo di una Wallbox varia a seconda di diversi elementi: il prezzo di partenza, solitamente è di 400-500 euro, ma il costo può salire fino a oltre 3.000 euro. All’interno di questo prezzo, molto spesso, figurano anche l’installazione, la tipologia di modello scelto (con o senza RIFD, etc.) e ovviamente la sua potenza. Se ci si rivolge a un fornitore, nel pacchetto completo potrebbe finirci anche l’aumento di potenza del contatore qualora serva.
I modelli operativi sono oltre 200 e vantano una potenza che va dai 3 kW agli oltre 300 kW, mentre per il costo del singolo utilizzo questo varia in base al proprio piano tariffario.