Torshvan, Far Oer: l’Artic Route arriva in Islanda!

Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile
17/04/2013

“Si prega i signori passeggeri di scendere al car deck per sbarcare le macchine e permettere a tutti di uscire”. Oggi la nostra giornata è cominciata così, con un annuncio alle 4.30 del mattino che ci comunicava l’imminente arrivo a Torshavn, Isole Far Oer. Ho messo qualcosa addosso e sono dunque andato di sotto dove si trovavano le nostre macchine e, insieme ai miei due compagni di viaggio, ho pazientemente atteso che tutte le vetture che si trovavano davanti a noi, e che quindi ci impedivano il passaggio per l’uscita, andassero lentamente via. Ma, ahimè, la sveglia presto non è stata evidentemente digerita da tutti e un fuoristrada di un signore tedesco, che avevamo già avuto il piacere di incontrare durante il viaggio, troneggiava da solo in una corsia sotto il nostro mezzanino impedendo di fatto che circa 30 macchine, tra le quali le nostre tre, potessero uscire. In effetti il suddetto signore la sera prima aveva affermato, proprio di fronte a Stefano, che si sarebbe bevuto l’ultima boccetta di whisky per poi andare a dormire presto visto che la sveglia del giorno seguente sarebbe suonata prima del canto del gallo. Le buone intenzioni però spesso vengono disattese e circa 45 minuti dopo l’orario prefissato il signore tedesco è arrivato trafelato a spostare, finalmente, la macchina accolto da applausi di sfottò. Egli, come se niente fosse, ha risposto con un quanto mai ambiguo “Ahhh, Italia!”. Nel frattempo i parcheggiatori della Smyril Line avevano anche provato a spostare il fuoristrada con un muletto ma la sfida si era da subito rivelata impossibile data la diversa mole delle due vetture.

Usciti con le nostre Porsche Cayenne abbiamo parcheggiato vicino al porto e siamo tornati a fare colazione nella nave. Torshavn ci ha accolto con nebbia, pioggia e vento, non proprio la migliore delle accoglienze possibili, ma le foto di rito non sono mancate, specialmente dal ponte della nave che si erigeva monumentale nel porto della capitale e ci ha permesso di vedere la morfologia del territorio e le numerose case che si perdevano sopra le verdi colline. Bisognosi di una connessione WiFi per metterci in contatto con l’Italia e scaricare un po’ di materiale raccolto, intorno alle 9 abbiamo fatto un giro per il paesino che faticava a svegliarsi in questo lunedì invernale. In giro non c’era nessuno, neanche un bar aperto, fin quando il Tourist Office ci ha aperto la porta, in anticipo rispetto al normale orario di apertura, e ci ha informato che a Torshavn prima delle 10 non c’è nulla di aperto, niente, neanche i bar. Preso nota dei posti con connessioni WiFi abbiamo continuato a girovagare per le strade del piccolo paese, che conta solo 19mila abitanti, e abbiamo fotografato le caratteristiche e colorate casette di legno con il tetto coperto da erba. Trovato finalmente un bar aperto abbiamo avuto ristoro e un caffè caldo ad accoglierci oltre, ovviamente, alla connessione WiFi. Avvertita l’Italia del ritardo ufficiale della nave e dell’eventualità che questo potesse aumentare ci siamo rilassati qualche ora ammirando i cambi repentini di tempo. Scrosci improvvisi di pioggia, folate di vento e momenti di sole si sono intervallati ad una velocità notevole e tutto ciò mi ha fatto pensare che Torshavn fosse il The Truman Show del Nord Europa, con il meteo cambiato a tavolino da qualche remota camera di comando.

Tornati sulla nave abbiamo provato  a raccogliere informazioni dall’equipaggio sul meteo e sulle volontà del comandante. Egli infatti, come è noto, è colui che decide se le condizioni del mare sono idonee alla traversata e una gentile signorina assistente di bordo ci ha detto, in via ufficiosa, che sembravano circolare buone notizie e che la partenza per l’Islanda, precedentemente posticipata di 13 ore, sarebbe sì avvenuta, ed addirittura con qualche ora di anticipo rispetto allo spostamento. Fiduciosi della soffiata abbiamo intrattenuto un po’ il tempo fino a quando lo speaker della nave ha comunicato ufficialmente che la partenza per Seydisfjordur sarebbe avvenuta alle 22 ora locale. Un hurrà si è levato spontaneo visto lo scongiurato pericolo di posticipare la nostra avventura, o addirittura di annullarla.

Siamo sbarcati da Torshavn alle 21.40 ora locale, e l’orario previsto di arrivo a Seydjsfjordur è alle 16 di domani 16 aprile. Nel frattempo abbiamo spulciato condizioni meteo e stradali del tratto di Islanda che dovremo percorrere domani, e annotato le deviazioni e attrazioni che ci possiamo concedere. Poche in realtà considerando che avremo tre o quattro ore di luce.

L’avventura, quella vera, sta iniziando, e non vedo l’ora di mettermi alla guida della Porsche Cayenne sulle strade islandesi, fotografare le bellezze naturali e respirare l’aria incontaminata dell’isola dei ghiacci. Intanto provo ad andare a dormire, con le onde tra i 2 e i 4 metri che ci colpiscono. Buona notte!

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