Volvo, dalle origini ad un curioso record mondiale

Nome riconosciuto in tutto il mondo automobilistico come affidabilità e dalle grandi prestazioni. Volvo attinge le proprie radici nel nord Europa per conquistare il mercato di tutto il mondo. È iscritta nel Guinness World Record.

Volvo, un nome che ha fatto la storia dell'automobilismo
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Volvo è un marchio la cui storia ha un inizio molto particolare. La marca è nata molto prima della fondazione dell’omonima casa automobilistica.

La storia ebbe inizio nel lontano 1915 quando un’azienda svedese, SFK, registrò il marchio per i suoi cuscinetti “volventi”. Fu proprio questa ditta che utilizzò per la prima volta il nome Volvo per uno dei propri prodotti.

Fu solo nel 1927 che nacque l’azienda automobilistica come la conosciamo ora. Infatti, in quell’anno due dipendenti della SFK, Assar Gabrielsson e Gustav Larsson, decisero di fondare una succursale della ditta il cui fine fosse quello di produrre delle automobili.

Ognuna di questa ovviamente al suo interno avrebbe dovuto montare nelle parti meccaniche dei cuscinetti del marchio SFK. Inizialmente le vetture non ebbero alcun successo al di fuori del mercato svedese.

È proprio grazie all’elevata resistenza, dovuta alla necessità di sopportare le condizioni climatiche della Svezia e alle innovazioni tecnologiche nel campo della sicurezza che, a partire dal secondo dopoguerra, le vetture poterono imporsi sul mercato internazionale.

La Volvo è riuscita persino a stabilire un record che gli ha permesso l’accesso nel libro del Guinness dei primati.

Volvo, una macchina da record

Volvo è anche nel Guinness dei primati
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Il 30 Giugno 1966 un uomo statunitense, Irvin Gordon, acquistò la sua Volvo P1800 percorrendo con essa ben 144.000 chilometri l’anno.

Quando nel 2013 lrvin controllò il contachilometri della sua vettura vedendo segnalata su di essa l’incredibile cifra di 3 milioni di miglia, che equivarrebbero a 4,8 milioni di chilometri.

Ciò ha permesso a questo veicolo di entrare nel Guinness World Record come automobile uniproprietario con il chilometraggio più alto al mondo.

L’uomo statunitense guidò questa sua incredibile macchina fino al suo decesso avvenuto nel 2018. In quel momento il contachilometri segnava ben 5.245.000 chilometri, cioè quello che attualmente è il record mondiale di chilometri percorsi.

 Una storia d’innovazione

Non manca però qualche problema
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Gli stessi Gabrielsson e Larsson decisero di mettere subito al primo posto la sicurezza delle proprie vetture. Qualche esempio?

Nel 1944 fu montato sul modello PV44 un parabrezza in doppio vetro laminato con due lastre di vetro unite da materiale plastico. Così si intendeva protegger ei passeggeri dalle schegge di una rottura accidentale.

Ancora nel 1959 introdusse un oggetto che ha permesso di salvare vite a milioni di persone, le cinture di sicurezza. Un’intuizione geniale al cui brevetto Volvo rinunciò per permettere a tutte le case automobilistiche di studiare e implementare questo sistema di protezione della persona.

All’inizio degli anni ’70 fu la volta di dedicare attenzione alla sicurezza dei bambini, nacque così come optional sulle proprie auto i seggiolini per i più piccoli.

Gli anni ’90 videro l’ingresso di un’altra componente che adesso potrebbe sembrare scontata ma che all’epoca segnò uno spartiacque importante per la sicurezza delle persone. Volvo infatti introdusse l’airbag.

Ma le innovazioni non si limitarono solo all’interno della vettura. Tornando sempre al periodo degli anni ’70 la casa svedese introdusse la Sonda Lambda nei motori: la funzione era specifica, impedire le emissioni di gas di scarico dal motore.

Volvo, storia di auto affidabili con attenzione alla sicurezza di chi viaggia e dell’ambiente.